Persiano (Longhair) |
ORIGINE: |
Gran Bretagna |
PESO: |
3,5 ~ 7 kg |
CORPORATURA: |
robusta |
PELO: |
lungo e folto |
COLORE: |
varia gamma di colori e combinazioni di colori |
TESTA: |
rotonda e larga, con guance pronunciate e naso molto corto |
OCCHI: |
grandi e rotondi, brillanti |
ORECCHIE: |
piccole e arrotondate |
CODA: |
tozza e corta |
CARATTERE: |
quieto | |
 foto: all. Urania |
NOTE: |
In Italia sono documentati nel 1620. È considerato il gatto più tranquillo e più portato ad accettare altri gatti. | |
Questa bellissima razza ha una storia lunga più di un secolo ed è il risultato di un paziente ed attento lavoro di selezione da alcune primigenie razze a pelo lungo. Molti studiosi ritengono che il progenitore dei gatti a pelo lungo sia il "felis manul o pallas cat", un piccolo gatto selvatico che vive nelle steppe e nelle zone montagnose dell'Asia centrale fino al Tibet e alla Mongolia. Pesa dai 3 ai 5 kg, ha una larga testa con orecchie basse e un lungo mantello con folto collare. I primi gatti a pelo lungo comparvero infatti in Cina, Russia, Persia, Afganistan e Turchia, tutti i paesi limitrofi all' habitat del felis manul. Le prime notizie su questa varietà di gatti risalgono alla prima metà del 500' e le troviamo nei quaderni di viaggio di Pietro della Valle, uno studioso esploratore che narra di aver visto a Chorazam, una provincia della Persia, dei gatti dal lungo mantello.
A distanza di quasi cento anni, Nicolas Fabri de Peiresc, scienziato, archeologo e notabile al parlamento di Aix-en Provence, narra nei suoi scritti di una fiera che si tiene annualmente a Ardabil capitale dell'Azerbaigian, paese non lontano dalla Turchia dove vengono esposti gli esemplari più belli dei locali gatti a pelo lungo chiamati "angora". Bisogna arrivare però alla "Storia Naturale" del Conte Georges Louis Buffon ( 1707-1788) per trovare per la prima volta la denominazione persiano - "..Discendente dal gatto d'angora della provincia del Chorazam, il persiano azzurro ha il pelo fine, grigio, lucido e setoso nei suoi chiari e scuri, più intenso sul dorso e più chiaro sul petto. La coda a pennacchio è lunga cinque o sei dita..."- Buffon cita Pietro della Valle e Nicolals Fabri e narra di quanto questi gatti avessero affascinato gli stranieri da indurre i mercanti portoghesi a farne commercio fino alle Indie che a quel tempo erano già colonie inglesi. Il naturalista Lottin del Val, nel 1856, parla invece solo degli angora in un rapporto ufficiale al presidente della Società Imperiale di Acclimatazione trovato -...Ho questa bella specie (gli angora), sul grande pianoro armeno di Erzerum, altri ne ho visti nel Kurdistan e a Bagdad...- Nel suo rapporto sostiene di non aver trovato nessuna traccia di questi gatti in Persia per cui si può pensare che i gatti visti da Pietro della Valle provenissero dall'Armenia o dall'Azerbaigian. Lottin del Val racconta che l'arcivescovo di Van in Turchia ne possedeva tre: uno grigio, uno bianco e uno pezzato bianco e nero. Un'enciclopedia degli animali edita nei primissimi anni del 900' dalla Casa Editrice Libraria, ci dà molte curiose notizie. - Numerose varietà di gatti a pelo lungo turchini, argentati e bianchi, sono originari della Russia. Non desta alcuna meraviglia che in quella sterminata pianura, percorsa da strade carovaniere che collegano ai paesi sacri dell'antichità, siano stati fatti tentativi di importare i meravigliosi gatti della Cina, della Persia e dell'India settentrionale e quelli dei molti popoli che fanno corona all'impero moscovita. È notevole che all'infuori del gatto turchino, nessun altro resiste all'atmosfera rarefatta delle alte regioni montane che essi devono attraversare prima di arrivare in Russia. In molti villaggi non è raro incontrare una sorprendente quantità di gatti turchini di notevole bellezza segnati da una fosca pennellata attraverso il corpo. Il tenore di vita di questi animali varia da un estremo all'altro perché durante la breve estate russa essi vagabondano nei boschi tormentati da migliaia di insetti velenosi mentre d'inverno stanno chiusi tra le quattro pareti di un'isba sepolta dalla neve. Molte belle pellicce importate dalla Russia appartengono a questi gatti e, prepararle per il commercio è diventata una forte e fiorente industria. Il paese attorno a Kronstadt nei Carpazi meridionali è famoso per la bellezza dei suoi animali ed è qui che esiste una colonia di gatti che si dicono originari della Turchia. Non si è potuto assodare se questi gatti fossero conosciuti anche dagli antichi e se i ricordi della storia cinese non recassero incidentalmente qualche luce; dovremmo cercare nei miti persiani qualche notizia intorno alla mirabile distribuzione degli angora. Una varietà affatto nuova e distinta è l'angora color fumo; ha il pelo superficiale bruno scuro e nero ma ha una sottoveste d'azzurro e d'argento con una leggera spuma chiara attorno al collo. - Il brano riportato è firmato dal naturalista e pittore Luois Wain ed è corredato da molte fotografie che ci mostrano gatti dai corpi snelli e alti sulle zampe. Teste triangolari dai lunghi profili con occhi a mandorla e alte orecchie. Sono questi i gatti che il paziente lavoro di selezione degli allevatori ha trasformato negli attuali persiano.
La vera storia del persiano inizia con la nascita della catofilia ufficiale e con la prima mostra felina organizzata al Cristal Palace di Londra nel 1871 da Harrison Weir. Scrittore, poeta, appassionato gattofilo e membro della prestigiosa Horticultural Society, questo stravagante personaggio intende con la sua iniziativa, attirare l'attenzione sui gatti ma in special modo su quelli comuni che predilige. La mostra ha un enorme successo e il pubblico può ammirare 170 gatti di varie razze; The Illustradede London New dedica alla mostra una copertina, il The Graphic fa un ampio sevizio corredato da numerosi disegni. Tra questi vi sono ritratti molti gatti a pelo lungo indicati sia come angora che come persiani. Il successo è sancito dalla presenza della Regina Vittoria tra i visitatori che acquista due persiani azzurri mentre il Principe di Galles firma con dedica la foto di un persiano vincitore di molti premi. Il persiano ha ormai il crisma della mondanità e, sulla cresta dell'onda, viene fotografato tra le braccia di personaggi noti e viene esibito su cuscini di raso nei salotti dalle signore dell'alta società. L'eco della mostra al Cristal Palace varca i confini dell'Europa e arriva in America dove in diversi stati, già dal tempo dei pionieri, vi era l'usanza di fare delle rassegne di gatti durante le fiere di bestiame. I gatti locali erano animali a pelo lungo grandi e maestosi che si dicevano originari del Maine. La prima esposizione si tenne nel 1881 nel museo Bunnel di Boston, ma la mostra che segnò l'inizio della catofilia in America fu quella organizzata nel 1895 al Madison Square di New York da James T. Hide. Vi furono iscritti 176 gatti divisi per razza, classe e colore e i gatti locali chiamati maine-coon fecero la parte del leone. L'anno seguente, il dott. R.S.R. Hiudeckoper, uno dei giudici dell'esposizione di New York, fondò il primo club del gatto americano che ebbe però vita breve perché negli anni successivi i rustici maine-coon vennero detronizzati dai più morbidi e salottieri persiani importati dall'Inghilterra. La passione dei gatti dilagò in America e, all'insegna del gatto persiano, sorsero moltissimi club. L'allevamento del gatto persiano iniziò in Inghilterra ed oltre alla celebre varietà azzurra, si cominciarono ad allevare anche molti altri colori avvalendosi di incroci con gatti a pelo corto. Purtroppo la preziosa tonalità blu-lavanda era la varietà maggiormente richiesta e gli allevatori britannici, per far fronte alla domanda accoppiarono genitori e figli e fratelli e sorelle. L'eccesso di consanguineità causò, naturalmente, una depauperazione della razza e la perdita del prezioso colore azzurro che degenerò in un grigio scuro ed opaco. Per fortuna, in Francia e in altri paesi, il grosso pubblico non aveva ancora scoperto il gatto di lusso, e gli allevatori iniziarono con più tranquillità a selezionare i persiani ottenendo tanti bellissimi colori oltre che la tanto decantata varietà azzurra .
L'attuale tessitura nel mantello del gatto persiano è molto diversa da quella dei gatti di cento anni fa che era composta quasi esclusivamente da lunghi peli dominanti. L'attenzione dei novelli allevatori si focalizzò su questa lunghezza che distingueva questi gatti ma si accorsero però, che proprio il lungo mantello copriva l'agile e sinuosa eleganza del corpo, considerata la caratteristica peculiare del gatto. Fu notato un maggior equilibrio nei soggetti più raccolti e massicci e si resero conto che una struttura a "tutto tondo" era più in armonia con la pelliccia che si andava arricchendo di un folto sottopelo. Cominciarono quindi a selezionare cuccioli più aderenti a questa morfologia tenendo conto anche della decisa preferenza del pubblico per i gattini dai musetti più tondeggianti. Una spiegazione di questa tendenza la dà una teoria di Konrand Lorens, secondo la quale l'uomo si intenerisce quando nell'animale trova le caratteristiche che ricordano le sembianze infantili. Furono fatti tentativi per salvaguardare anche la razza originale ma il gusto e la pressante richiesta del pubblico, decretarono la scomparsa del gatto d'angora a favore del persiano. Si è ipotizzato che alla trasformazione morfologica abbia contribuito il clima umido e freddo dell'Inghilterra, molto diverso da quello dei paesi d'origine e neppure si può escludere che anche un adattamento fisico naturale abbia spontaneamente aiutato l'evoluzione strutturale di questi gatti sulla quale si è innestato il lavoro selettivo degli allevatori. In decenni di paziente selezione è stata resa più massiccia la struttura con ossa e muscoli più corti e forti. La testa soprattutto ha mutato aspetto assumendo una totale rotondità che esclude qualsiasi prominenza nel profilo. In un primo periodo la progressiva riduzione delle canne nasali e del muso ha creato dei problemi respiratori ma ora l'armoniosa modificazione del cranio con una fronte ampia e convessa e larghi zigomi, permette alle cavità nasali ed ai canali lacrimali di avere un sufficiente sviluppo.
Morfologia Il corpo di un gatto persiano si definisce con il termine inglese cobby che suggerisce una forma compatta e raccolta su forti e corte zampe. La testa, grande e rotonda con grandi guance paffute, ha una fronte alta e bombata, orecchie piccole e distanziate tanto da allineare il bordo interno con l'angolo esterno dell'occhio. La sommità della testa e le punte arrotondate delle orecchie dovrebbero essere su di un'unica ideale linea orizzontale. Il nasino minuscolo con stop molto marcato non deve essere più in basso della linea inferiore degli occhi; questi sono grandi e rotondi con sguardo dolce ed espressivo. Il colore, arancio, azzurro, verde a seconda della varietà, è limpido ed intenso. Il mento ben pronunziato, sottolinea una perfetta chiusura a forbice dei denti. L'estremizzazione del tipo può portare al prognatismo ma lo standard FIFe tollera un massimo di 2mm di prominenza della mascella inferiore.
|